mercoledì 10 giugno 2015

Come distillare

Abbiamo già precedentemente detto che l'assenzio non è un liquore bensì un distillato.
In quanto distillato, necessiterà quindi di un alambicco. In commercio se ne trovano veramente di tutte le dimensioni e tipi, a partire dai più piccoli e artigianali fino ad arrivare a alambicchi industriali, che ovviamente necessitano di grandi spazi e permessi appositi per la distillazione a livelli industriali.

In questo capitolo ci focalizzeremo sulla distillazione con un alambicco di piccole dimensioni e per una produzione a livello artigianale per uso personale.
Per intenderci, un alambicco di dimensioni adatte alle nostre esigenze avrà una caldaia con una capacità intorno ai 2 litri o qualcosa di più.

La distillazione è forse la parte più difficile del lavoro, proprio perchè è la più sensibile a piccoli errori, che a prodotto finito potrebbero comprometterne il sapore.

Le regole per una buona distillazione non sono molte ma vanno eseguite con la massima scrupolosità.

Si pongono l'alcool e le erbe precedentemente macerate, nella caldaia e poi viene scaldato il tutto per portarlo ad una temperatura di 78° C (temperatura di ebollizione dell'alcool).
Bisogna aver cura di eliminare la testa del distillato perchè ricca di metanolo, che è tossico. Per una quantità intorno ai 2 litri e mezzo potrebbe essere sufficiente eliminare le prime 50 o 60 gocce di distillato. La testa ha un odore molto pungente di alcool e riuscirete a riconoscere la fine della testa perchè il vostro assenzio uscirà dall'alambicco, con un odore più aromatico.
Si dovrà aver cura di non superare troppo la temperatura di 78 gradi per evitare di bruciare il distillato e comprometterne il prodotto finito.
In fine dobbiamo ricordarci di eliminare la coda, per evitare di dare al prodotto un aroma sgradevole.
Buona distillazione a tutti!

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